Oggi appare ovvio parlare di social network, di
sharing, di opportunità legate alla Rete e all'utilizzo del Web, anche se spesso ci dimentichiamo che si tratta di un'innovazione recente, fra le più potenti e rivoluzionarie degli ultimi duecento anni. La generazione di coloro che non sono «nativi digitali» – chi è nato prima dell'avvento delle nuove tecnologie – cerca ancora di «resistere» a quest'onda travolgente. Ma si può far finta che i social network non esistano? Che il Web sia superfluo? Che l'
e-commerce possa esser ridotto al livello di infima branca commerciale secondaria? E a che prezzo? Possiamo definirci
uomini wireless in una
civiltà wireless, che ha a propria disposizione il trampolino per un salto epocale, paragonabile solo all'invenzione della stampa. Per la prima volta nella storia, attraverso i terminali che portiamo con noi – cellulari, tablet, notebook –, in collegamento con la Rete, cioè col mondo, possiamo considerare realistica l'utopia di un'accademia universale in cui ognuno è discente e docente, un luogo di sapere senza confini le cui aule ci accolgono perennemente, per una formazione che duri l'intera esistenza. Un anfiteatro delle vicende umane in cui tutti sono spettatori e, al contempo, attori protagonisti. L'universo informatico, la codifica digitale, le banche dati, gli ipertesti, gli iperdocumenti non solo offrono la possibilità di sviluppare sapere in tempi sempre più brevi, ma impongono un approccio fatto di continuo scambio con la società e di formazione permanente in ogni aspetto della nostra vita. Va da sé che il cambiamento deve essere assecondato e veicolato da un sistema scolastico e universitario completamente riformato, basato sul Web. Sarà un cammino lungo, ma già si vedono chiaramente i segni di un'inversione di tendenza nella richiesta di formazione. Danilo Iervolino, fondatore dell'Università Telematica Pegaso che, come afferma in queste pagine, «beve e mangia
e-learning dalla mattina alla sera, dorme con l'
e-learning sotto il cuscino», con competenza e passione, accompagna il lettore in una acuta riflessione su tali argomenti, esortandolo ad assecondare il cambiamento che, dovunque si guardi, c'è, è velocissimo e non aspetta nessuno, anzi, ci chiede di «saltar su» e volar lontano. NOW!, adesso. Senza indugio. Tuttavia non bisogna dimenticare che la Rete siamo noi: momento per momento l'alimentiamo coi nostri contributi, facendola progredire, e allo stesso tempo impariamo da essa, evolvendoci a nostra volta; per questo l'autore afferma: «Vedo la
e-life, la vita sul Web, come un'esistenza che va vissuta con lo stesso impeto di quella organica, in maniera ubiqua, portandosi
addosso e
dentro la macchina che abbiamo generato e che, adesso, fa parte di noi. Una macchina, il Web, che, nella contemporaneità, è sia figlia sia genitrice, capace di generare vita e pensiero».