Niente e nessuno, ci possono dire che un bel giorno la nostra vita cambia. Radicalmente cambia.
Eppure fino al giorno prima, eravamo sereni, tutto nella normalità, con le solite fatiche del quotidiano. Pensieri, preoccupazioni, piccole o grandi gioie. Ma nessuno ci aveva avvertito che una meteora, una grossa meteora, questa volta ci sarebbe caduta sulla nostra testa. Eppure avevamo assistito alla caduta della meteora, proprio sulla testa del nostro vicino di casa, del nostro amico, della nostra amica, sulla famiglia di quella coppia che avevamo conosciuto in vacanza. Eravamo stati spettatori non paganti della meteora che era caduta. Proprio sulla testa degli altri.
Ti sei fermato al pronto soccorso, perché qualcosa ti aveva portato lì. È così che vedi quell’umanità dolorante, quell’umanità che accomuna tutti sotto lo stesso tetto del pronto soccorso, di quell’ospedale, che passandoci vicino con la macchina, quasi mai, avevi voltato gli occhi per osservarlo, per pensare a cosa accade lì.
Ed ora sei lì, anche tu, con la tua angoscia, con la tua speranza, con la speranza che quel prelievo che ti hanno fatto, qualche minuto prima, non debba dare sentenze. Così che aspetti che Dio, ti assolva pure questa volta. Ma intanto gli occhi, carichi di emozione, guardano e cercano altri occhi, che come te, aspettano la sentenza. “La devo ricoverare”, oppure “può andare tutto a posto”. Ma nessuno ti aveva avvertito, che quel piccolo mal di testa, appena avvertito e poi sempre più forte, ti avrebbe fatto vedere per un momento la vita con altri occhi.