«Cos’è la strage? Un diritto e un dovere». Come in un’allucinante discesa agli inferi, il libro si cala dentro la mente dei terroristi, fino ai livelli in cui la strage (uccidere molti, uccidere innocenti) appare non solo come un diritto, ma come un dovere morale: dopo la strage, il terrorista è più «puro» di prima. Un intero capitolo di questo libro fu trovato nel covo della cellula neonazista accusata e condannata per la strage di Bologna (la più grande strage del terrorismo in Italia): ricopiato a mano, tutto in caratteri maiuscoli, serviva ai membri della cellula per spiegarsi a se stessi. «Il protagonista è una figura di spaventosa potenza, di fosca tragedia, di distruttiva disperazione» (Gian Carlo Ferretti).