Le Odi e gli Inni del Pascoli sono opere la cui pubblicazione vive di momenti diversi, ognuno oggetto di un lavoro di rivisitazione fatto di aggiunte e varianti testuali. Alla prima edizione, dedicata Alla Giovine Italia e che reca in epigrafe il virgiliano Canamus, ne seguono altre due, una nel 1907 e l'altra, postuma, nel 1913 curata dalla sorella Maria. Da non trascurare anche l'uscita, prima che in volume, su riviste, in particolare su «Il Convito» e «Il Marzocco», con le quali il poeta collaborava con assiduità. Questi componimenti si possono leggere ora anche nella nuova edizione digitale approntata da Utet con un accurato compendio critico.