ON NI MO LE è un libro che raccoglie otto racconti in testo bilingue destinato ai lettori italiani e cinesi. È il frutto dell’esperienza personale dell’autrice in Cina, dei primi anni di vita trascorsi nella provincia sud-occidentale dello Yunnan, dei viaggi alla scoperta di luoghi mitici e remoti, abitati dalle minoranze etniche. È un’immersione nella quotidianità dei villaggi di campagna più sperduti, dove l’autrice ha intervistato gli indigeni, ha scritto le loro storie in lingua madre, e poi le ha tradotte in cinese. Nel libro sono descritti minuziosamente i personaggi delle etnie, la natura lussureggiante, i villaggi pittoreschi, le case dall’architettura tipica, le tradizioni e il folclore di una cultura antica e da preservare. Tutto prende forma e vita agli occhi del lettore, al quale sembra di vivere quelle storie, visitare quei luoghi, incontrare quella gente, come in un vividissimo dipinto naif. Lunghi dragoni dai musi di cartapesta, decorati con squame dorate e drappi di seta rossa adornano le vie di un ridente villaggio del Sud, in attesa di accompagnare i ballerini nelle danze serali; al tramonto i bufali si riposano sulle sponde del fiume, mentre l’arancio dei campi gioca a contrasto con lo smeraldo del fiume e con la lussureggiante vegetazione delle colline galleggianti a forma di panettone. L’autrice ne coglie ogni sfumatura, mentre osserva stupita le case incastonate di mille conchiglie, con i cani gialli di terracotta a far da guardiani o mentre percorre strade di montagna con i contadini che tornano dai campi e trasportano enormi ceste di vimini. E poi i personaggi straordinari, incontrati durante il suo percorso: Mong Mei, una bella ragazza dell’etnia Miao, che, in un gruppo di musicisti, suona il flauto di Pan; le simpatiche nonnine del villaggio di Da Mu Yu, che si tingono i denti di nero e raccontano le antiche leggende del Fiume Rosso; gli uomini dell’etnia Yi, avvolti da lunghi mantelli rosso fuoco, che indossano copricapo con pelo di panda minore e lunghe piume di gallo cedrone; Alimibù, una donna stravagante, cresciuta in una giungla pluviale ai confini con il Laos; e il giovane Chun Lin, che vive con la madre in una soffitta vecchia e fatiscente, e svolge la professione di indovino. Infine le cerimonie e le feste tradizionali, come l’allegro carnevale di Yimen, con le maschere dell’opera di Pechino, e una sfilata di lanterne colorate, corone di drago e fenice, tamburi e cembali d’ottone.