Nel 1931, il ventitreenne Robert Fulton, fresco di laurea, durante una cena annuncia – per far colpo su una ragazza – “Voglio fare il giro del mondo in motocicletta”. Non poteva immaginare che allo stesso tavolo sedesse anche un rappresentante della Douglas, lo storico marchio inglese di motociclette, che di fronte a quelle parole fu preso da un entusiasmo e un’ammirazione incontenibili, dichiarandosi disposto a fornirgli il necessario per l’impresa. Ebbe inizio così, per caso, il primo giro del mondo in motocicletta di cui si abbia testimonianza. Un viaggio attraverso ventidue paesi, da Londra a New York passando attraverso Europa, Medio Oriente e Asia, un’avventura durata diciotto mesi in cui Fulton vivrà “un’Odissea a due cilindri”, alla scoperta di mondi e culture nascoste, in balia degli eventi e dell’imprevedibile. Fulton è sfuggito agli spari delle tribù Pashtun al confine tra Afghanistan e Pakistan, è scampato all’assalto dei banditi iracheni, è stato rinchiuso nelle carceri turche, si è trovato nel mezzo di vere e proprie guerre civili. Eppure, ha trovato anche un mondo di grande umanità e di semplice ricchezza che lo ha accolto e aiutato nei momenti più difficili. Scritto in punta di penna e accompagnato dalle fotografie dello stesso Fulton, One man caravan è il racconto di un’avventura leggendaria e di un mondo lontano da quello che conosciamo, ancora tutt’altro che globalizzato, un racconto che ha segnato profondamente la letteratura di viaggio e ha ispirato moltissimi amanti dell’avventura.