Sfuggenti, ricercati, avventurosi, e sempre alla ricerca di un tesoro fantasmagorico, traboccante di monete d'oro, in grado di renderli ricchi, potenti e famosi.
Ecco come vengono visti i pirati.
Non spietati criminali, assassini e saccheggiatori - quali erano in realtà -, ma figure quasi “mitiche”, molto più alla mano, e decisamente più inclini all'azione e all’avventura che non allo stupro, alla razzia, al furto.
Romanzi, film e telefilm hanno distorto la realtà dei fatti.
Così come i fumetti.
Il 4 agosto del 1997, il settimanale giapponese Weekly Shonen Jump ha pubblicato il primo capitolo di un manga che vede i pirati come protagonisti principali.
L’incipit è eloquente.
"C'era una volta un uomo che conquistò ricchezza, fama e potere. Insomma, tutto ciò che si può desiderare a questo mondo. Si chiamava Gold Roger, “Il Re Pirata”. Le sue parole in punto di morte spinsero la gente verso il mare.
«I miei tesori, se li volete, sono vostri. Cercateli, ho lasciato tutto in un certo posto.»
Iniziò l'era dei pirati."
In One Piece si ritrova la figura del pirata entrata nell’immaginario collettivo: i pirati qui presenti infatti sono divertenti, scherzosi, pronti a vivere le avventure più disparate. E naturalmente, tutti i personaggi dell’opera ideata da Eiichiro Oda, hanno in mente lo stesso obiettivo: il tesoro, ovvero lo One Piece.
Ma chi sono questi pirati che hanno deciso di lasciare tutto e salpare, per andare in cerca dello One Piece, un qualcosa di vago promesso da una persona in punto di morte?
E questi pirati presenti sono davvero solo delle scialbe riproduzioni della figura classica (e distorta), o hanno anche tratti in comune con i veri pirati, i loro compiti (a bordo di una nave) e il loro modo di agire?
Scopriamolo insieme.