Attraverso il racconto dell’evoluzione del data journalism (dalle nuove opportunità offerte dallo sviluppo tecnologico alla spinta civica della cultura Open Data), l’e-book ne percorre le possibili applicazioni, raccogliendone le principali esperienze a livello internazionale e contestualizzandole alla realtà italiana. E passando per il “più roboante e ingombrante esempio di data journalism finora dato in pasto al pubblico”: Wikileaks.
Il giornalismo dei dati è reso possibile dall’evoluzione tecnologica che ha determinato la digitalizzazione dei fatti del mondo e ha massificato l’uso di strumenti di condivisione e conoscenza, ma nasce da qualcosa di più atavico di uno spreadshit o uno scraperwiki: la coscienza civica e la necessità di trasparenza di giornalisti, attivisti, amministratori e singoli cittadini, che trovano rappresentanza tra le fila sciolte della cultura dell’Open Data.
Ecco perché il data journalism è un innesto affascinante di tecnica e anima, il cui potenziale è immenso poiché poggia su sterminati campi di applicazione e sull’immemore spinta a conoscere e a raccontare che caratterizza l’uomo e, naturalmente, anche il giornalista.