PAOLO CECERE (Fragneto Monforte, 22 dicembre 1845 – Pago Veiano, 23 febbraio 1916) in questo volume è riscoperto a cento anni dalla sua morte. Educatore, scrittore, giornalista ed all’occorrenza anche consulente di diritto, Cecere fu, a detta di quanti lo conobbero o lo ebbero come maestro nella locale scuola elementare, uomo di straordinarie qualità morali ed intellettuali.
Operò nel Sannio, in un primo tempo alla scuola comunale di Foiano Valfortore, poi, per quarant’anni, risiedette a Pago Veiano, dove si stabilì ancora prima di cominciare ad insegnarvi. I suoi articoli usciti sulla prestigiosa Gazzetta di Benevento, fondata nell’Italia post-unitaria dall’avvocato Enrico Isernia, e luogo di incontro delle migliori menti di Benevento e provincia, ci restituiscono un quadro vivace e dettagliato della vita che si svolgeva nel piccolo comune sannita di Pago a cavallo tra l’Ottocento ed il Novecento. L’autrice, anche attraverso disegni che intercalano il testo, cerca di restituirci la quotidianità e la rete di relazioni sociali e familiari in cui Cecere si trovava immerso. L’amicizia con l’esattore Ciriaco Casalbore, che abitava con la famiglia a pochi passi da lui; con il senatore Nicola Polvere, esponente politico di spicco nell’Italia unita; con i marchesi Ferdinando de’ Girardi ed Emmannuella Caracciolo, proprietari del bellissimo Palazzo Marchesale che oggi non c’è più. Il caldo ambiente familiare, operoso ed onesto, ma anche le difficoltà legate alla vita del maestro nell’epoca in cui egli visse. Insomma un ritratto quanto più possibile vicino all’effettiva realtà di un prezioso, piccolo mondo antico, che oggi non esiste più.