SAGGIO (40 pagine) - SPORT - Un passato da calciatore in cui spiccano due Champions e un'Intercontinentale costituisce una base straordinaria per ogni aspirante allenatore. Eppure, non è detto che garantisca allori immediati. Per Paulo Sousa, infatti, il successo arriva dopo una lunga gavetta che si snoda fra capacità, determinazione e umiltà.
"Sono riuscito a conquistare la finale della Coppa ad appena una stagione di distanza da quella precedente e a rivincerla. È storia e ne stiamo ancora parlando, rappresenta una delle più grandi esperienze che un calciatore può vivere." Se non avesse dovuto precocemente soccombere alla fragilità del proprio fisico, forse il Paulo Sousa calciatore avrebbe raccolto più di due Champions League e di una Coppa Intercontinentale. Trofei che a un aspirante allenatore, pur costituendo una base di partenza straordinaria, non è detto garantiscano l'accesso immediato a prestigiose panchine e a nuovi allori. Ne è testimonianza il percorso del portoghese, che grazie a pazienza e determinazione, non meno che all'umiltà del sapersi mettere più volte in gioco, oggi può finalmente raccogliere i meritati frutti delle proprie capacità.
Dietro lo pseudonimo Marco Stretto si nasconde uno scrittore e giornalista che ha riscosso successo su importanti testate nazionali, come il "Satryricon" di "Repubblica" e la "Gazzetta dello Sport", sulla quale ha tenuto una rubrica quotidiana personale in occasione dei mondiali di Italia '90.