“Si scrive per non morire del tutto, per non morire subito poiché tutto deperisce. E credo che fra tutte le ragioni, le due ragioni più forti di scrivere siano proprio queste: far condividere agli altri la sorpresa, l’annebbiamento di esistere, il miracolo del mondo, e far sentire il nostro grido di angoscia a Dio e agli uomini, far sapere che siamo esistiti. Tutto il resto è secondario” (E. Ionesco). In Antidoti (Spirali 1988) la versione cartacea