L’accademico inglese Christopher Booker in The Seven Basic Plots sostiene che le trame fondamentali, le madri di tutte le storie sono sette (numero magico): Ascesa, Ricerca, Andata e ritorno, Commedia, Tragedia, Rinascita, Lotta con il mostro (il cattivo, il Male). Ma forse tutto il repertorio del narrabile è racchiuso in due libri, Bibbia e Odissea, con l’aggiunta delle storie di Shakespeare. Dal primo omicidio (Caino e Abele) alla prima indagine (del Padreterno), dall’erotismo del Cantico dei Cantici all’incesto di Lot, dalle visioni fantastiche dell’Apocalisse alla magia di Circe e Calipso, dalla discesa nel regno dei morti di Ulisse alla strage dei Proci (che sembrano rispettivamente un romanzo di Stephen King e un film di Quentin Tarantino).
Qui troviamo le fonti e gli archetipi dei generi letterari, ossia quelle particolari tipologie narrative che cominciano già ad enuclearsi e distinguersi nel momento in cui nasce il romanzo moderno nel XVIII secolo e comincia a formarsi un mercato di lettori via via crescente nel tempo, con aspettative diverse. Proprio per rispondere alle attese del pubblico, soprattutto quello con minori pretese letterarie e più attento agli intrecci delle storie, si sviluppa una narrativa popolare caratterizzata dal feuilleton, il romanzo d’appendice, che poi tende a diversificarsi in sette generi fondamentali moderni: l’horror, la fantascienza, il fantasy, il poliziesco (poi giallo e noir), il sentimentale o rosa, il romanzo storico, l’avventura, che tutti gli altri attraversa e impregna.
A loro volta questi generi si ramificano in numerosi sottogeneri e spesso si intrecciano, ibridano, contaminano, dando luogo al giallo-rosa, all’horror-fantasy, al fanta-storico.
Restano aperti alla discussione alcuni importanti problemi: la letteratura per l’infanzia è una provincia dell’impero letterario o un target, ossia una fascia d’età? Il graphic novel è un genere o un linguaggio? Un romanzo come Il nome delle rosa di Umberto Eco appartiene alla letteratura “alta” o per il fatto che può essere etichettato anche come giallo-storico va collocato ai livelli bassi della narrativa di genere? Si può, sia pure orientativamente, stabilire una scala di valori fra letteratura “letteraria” e “di genere”? Come rispondere in biblioteca alle richieste di un pubblico che si rivolge con passione ai bestseller di genere? Tutte le risposte in questo libro di Fernando Rotondo.