Credevo che l’ansia fosse quella cosa che provi prima di un esame, un viaggio, una finale di Champions.
Quella cosa che magari non ti fa dormire una notte, o ti fa sentire agitato per qualche ora. E che bastava un po’ di autocontrollo per tenere a bada.
Mi sbagliavo.
Perché a un certo punto della vita l’ansia, quella vera, con tutte le lettere maiuscole, mi è caduta addosso come una montagna.
L’ho chiamato piccolo libro non solo perché le pagine sono poche, ma perché sia facile da leggere, e soprattutto non la faccia venire, l’ansia.
Un libriccino. Poche pagine, ma ogni parola tirata fuori dal fondo del dolore.