Giustizia sociale, legalità, pace fra i popoli: sono gli ideali di convivenza civile alla cui realizzazione Pio La Torre (Palermo, 1927- 1982) ha consacrato la sua attività politica dal dopoguerra al 30 aprile 1982, giorno del suo assassinio per mano mafiosa. Una battaglia di immutata urgenza in un Paese tuttora refrattario a sacrificare gli interessi di consorteria al bene comune. Al di là dell’appartenenza politica, dunque, la biografia di La Torre – qui rievocata senza alcun intento apologetico e attenta a evidenziare le numerose zone d’ombra che ne avvolgono la tragica fine rimane emblematica di un modo “rivoluzionario” di intendere i doveri tanto dell’uomo politico quanto del semplice cittadino.