Negli ultimi decenni l'edilizia è passata da una secolare stagione di certezze alla necessità di una completa riformulazione dei propri riferimenti e delle proprie regole. Le certezze erano rappresentate da consolidate regole dell'arte, da una manualistica statica ma capace di codificare bene quelle regole, e dalla loro trasmissione diretta tra le diverse generazioni di artigiani e costruttori. Gli stessi materiali descritti dai trattatisti dell'architettura sono rimasti, per secoli, pressoché invariati. In pochi decenni la situazione è del tutto cambiata: non solo per i molti materiali nuovi proposti dalla produzione, ma anche perché gli stessi materiali della tradizione non sono più gli stessi, per complessità e per prestazioni. A fronte di ciò, recenti esigenze legislative e normative, hanno introdotto questioni nuove e non semplici per il nostro sistema produttivo, come la richiesta di certificazione dei materiali e dei prodotti intermedi e la validazione del progetto esecutivo. Il nuovo quadro esige che il progettista disponga di informazioni su materiali e componenti che siano certe e sufficienti al fine di raggiungere i propri obiettivi e per poterli descrivere correttamente nel progetto esecutivo. Questa disponibilità è ancora limitata e parziale, per la scarsa capacità/volontà della produzione d'informare,ma anche per l'oggettiva instabilità dei prodotti di base e intermedi, la cui evoluzione pone esigenze di aggiornamenti non facili da soddisfare. Rispetto a questo quadro, la ricerca PRIN, restituita nel testo, propone di avviare un'informativa tecnica su alcuni nuovimateriali; scelti tra quelli che, ad oggi, sono ancora scarsamente storicizzati e per i quali non si è del tutto compiuto il passaggio dalla ricerca all'applicazione diffusa. Ciò è avvenuto all'interno di specifiche strutture scientifiche, intermedie e terze rispetto alla produzione e ai progettisti; interfacciandosi con la produzione, acquisendo, elaborando e archiviando informazioni davvero utili ai fini di un'elaborazione controllata e affidabile del progetto. L'Unità operativa dell'Università di Napoli Federico II si è occupata dei compositi FRP, quella di Venezia delle nuove tecnologie del vetro, la sede di Roma La Sapienza dei compositi in legno, la sede di Milano dei tessili tecnici, la sede di Reggio Calabria delle leghe di alluminio per usi strutturali.
ATTILIO NESI (Fuscaldo 1944), architetto, professore ordinario di Tecnologia dell'Architettura presso la Facoltà di Architettura dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria. Svolge attività di ricerca all'interno del DASTEC (Dipartimento di Arte Scienza e Tecnica del Costruire) coordinando l'Unità Operativa di ricerca S.T.O.A. (Scienze e Tecnologie per l'Operatività in Architettura) che indaga, in collegamento con la didattica, i temi del controllo della qualità edilizia e della qualità in esercizio, della normativa e dell'informazione tecnica, delle valutazioni di fattibilità, della progettazione ambientale e tecnica, della tecnologia del recupero edilizio.