A cavallo del primo millennio, in un momento segnato da sviluppo economico e da pericoli incombenti, mentre si vanno dissolvendo i regni postcarolingi, si assiste in Italia alla creazione ex novo di abitati difesi. Per almeno cinque secoli la presenza dei castelli, non solo influenza la multiforme variabilità degli insediamenti umani, ma si fa supporto di poteri locali che, supplendo alla perduta efficacia dell’autorità centrale, provvedono alla protezione delle popolazioni rurali e, nel contempo, le mantengono sottomesse.
Il libro ripercorre le impronte lasciate dai castelli nel tessuto insediativo italiano nei secoli centrali del medioevo e le relazioni molteplici tra castelli e città, specialmente nel quadro di alcune specifiche realtà regionali, proponendo, infine, un consuntivo generale delle implicazioni fra gli aspetti più propriamente tecnici delle fortificazoni, la dinamica del popolamento rurale e lo svolgimento dell’attività militare.