Marco è un improbabile quanto improponibile scrittore dilettante.
Nella realtà il suo lavoro è quello di scrivere software, creare
programmi al fine di soddisfare le esigenze dei clienti: multinazionali,
aziende di medie e grosse dimensioni. Lavora ad Ivrea, piccolo centro
del Piemonte, un tempo assurto agli onori della cronaca per essere
(stato) sede della (ex) Olivetti.
Tutto scorre, almeno fino a quel momento, perché questa mattina è
diversa dalle altre… questa mattina Vittoria, la nuova vicina, ha
dimenticato le chiavi di casa…
«Quali coloro - coloro i quali» si dipana su due linee narrative
distinte: tra l’indiscusso primo attore, Marco, e la sua degna
comprimaria Vittoria, s’inserisce, a tratti, un terzo protagonista.
Si tratta di un bambino (tutt’altro che ribelle) e di Lui sappiamo solo
quel poco che Marco vuole raccontarci. Riusciamo però, attraverso i suoi
buffi resoconti giornalieri, ad intuire la difficoltà di crescere, il
suo inseguire qualcosa di diverso da quello che il destino sembra
avergli assegnato.
Ogni personaggio ha il proprio punto di vista sulle vicende che animano
il libro e le narra al lettore in prima persona. Riusciamo così,
attraverso le opinioni ed il vissuto di ogni protagonista, a seguire
contemporaneamente più storie ed avvenimenti, che, pur sconfinando in
vere e proprie digressioni, non si allontanano mai troppo dal nucleo
centrale costituito da Marco e Vittoria.