La lezione di vita di un medico che si è trovato ad affrontare in prima persona la malattia. A 36 anni, appena conclusa la scuola di specializzazione in neurochirurgia e con una brillante carriera davanti a sé, Paul Kalanithi scopre di avere un cancro ai polmoni in stato avanzato. Improvvisamente, da medico che si prende cura degli altri, Paul si ritrova, in una posizione diametralmente opposta, a lottare per la propria vita. Il futuro che lui e sua moglie avevano immaginato insieme evapora in un istante. Questo struggente memoir è la cronaca della trasformazione di Kalanithi da giovane studente di medicina, alla continua ricerca di cosa renda una vita piena di significato, a neurochirurgo di Stanford che si occupa di cervello, a paziente che deve affrontare una malattia mortale. Cosa rende la vita degna di essere vissuta quando ci si confronta con la morte? Cosa fare quando il futuro davanti a noi si appiattisce in un eterno presente? Cosa significa avere un figlio, nutrire una nuova esistenza mentre la propria svanisce? Sono solo alcune delle domande che Kalanithi si pone in questo memoir intenso e di grande scrittura. Paul è scomparso il 15 marzo 2015 mentre stava lavorando a questo libro, ma le sue parole sopravvivono: una riflessione indimenticabile sulle sfide che la morte ci obbliga ad affrontare e sulla relazione tra medico e paziente, da un brillante scrittore che è stato entrambe le cose.