John e Jackie: incredibilmente belli, potenti, glamour, follemente ricchi. L'incarnazione della coppia perfetta, almeno fino alla tragedia dell'omicidio, dopo la quale emersero sospetti, chiacchiere, ombre, sempre più fitte, sul passato di lui e sulle scelte di lei. Qual è la verità: un'unione che per ragioni di Stato non poteva essere sciolta o una grande storia d'amore che ha resistito ai tradimenti e agli scandali? Dopo la straziante vicenda dell'ultimogenito Patrick, morto fra le braccia del padre, il loro legame, da tempo in crisi, si era rafforzato, dimostrandosi solido e alimentato da un'affinità profonda. Ma la perdita aveva anche cambiato radicalmente JFK, tanto che neppure gli amici lo riconoscevano. E aveva cominciato ad avere oscure premonizioni sul fatale viaggio a Dallas, che tentò invano di evitare. Basandosi su centinaia di interviste alla cerchia ristretta dei famigliari e dell'entourage, Christopher Andersen ricostruisce l'ultimo anno della coppia presidenziale, rivelando particolari sconosciuti e sorprendenti sulle presunte infedeltà (e in particolare sulla love story con Marilyn Monroe), sui teneri momenti di intimità e sulle inconsapevoli minacce al loro rapporto, come la dipendenza di entrambi dalle amfetamine, probabile causa della libido di John. Ma soprattutto traccia la parabola dolce-amara di un amore senza eguali, che entrò nella leggenda, ma avrebbe solo voluto rimanere umano, e si consumò, come recitava la canzone preferita di JFK, in «quei pochi giorni preziosi».