Una coorte di sardi impegnata in Africa settentrionale in una missione dai tratti oscuri. Una rivolta di mauri dove operano personaggi legati a manovre di palazzo.
Il romanzo storico Rapidum comincia con un intrigo inestricabile sullo sfondo dei primi anni del principato dell’imperatore Adriano. Il sardo Ursario combatte con i ribelli mauri, ma conserva un segreto inconfessabile. Per catturarlo si muovono due agenti, un karalitano e un turritano, inviati dal generale Marcio Turbone, comandante delle armate romane. La verità che emergerà sarà terribile. Ma la storia prosegue quando, su ordine di Adriano, un’unità militare specializzata, la Cohors II Sardorum, costruirà un forte, estremo baluardo dei confini meridionali dell’impero. Si chiamerà Rapidum.
Attorno a questa fortezza nascerà un villaggio, che diventerà municipio romano. In quei luoghi vivranno le storie e le vicende dei sardi, combattenti capaci anche di difficili mediazioni, in un’Africa settentrionale sempre agitata da ribellioni. Il romanzo si muove tra azione e avventura, ma è immerso in una cornice di riferimenti storici accurati dai quali emerge anche la situazione della Sardegna dove operano proconsoli, militari, agenti frumentarii, magistrati, soldati e schiavi. Un’isola, attraversata da strade che collegano importanti città, in perenne equilibrio tra costante resistenziale e integrazione in un impero che la sfrutta per la produzione di grano e di metalli, e la utilizza come terra d’esilio.