Marco Rossi, ottimo musicistao, sceglie di raccontare in questo singolare libello, delle sue serate tematiche vissute nel salotto di casa dove dai prebachiani alle chansons di Ranzato, dall'ascolto dell'ultimo manoscritto ritrovato alla narrazione delle leggende del Piccolo Teatro strehleriano, si passa alla «sperimentazione culinaria», alla composizione creata ai fornelli, in un intreccio di gusti che dalle note piumose di Debussy richiedono agli amici del desco l'impegno dell'assaggio. Tra ricette, ritratti musicali, poesia e pillole di saggezza, le pagine scorrono e lasciano immaginare le semibiscrome di una fantasia cembalistica mischiate alla delicatezza dell'accostamento dei vini bianchi. Il fumo di un blues si mischia a quello dei fornelli dove sfrigola un buon sugo all'italiana mentre in forno si scalda il dolce ricostruito da antiche ricette e condito dalla moderna creatività.
Cucina e musica alla fine si sposano al tavolo dell'amicizia. Non serve la colla di pesce. Tutto si amalgama tra bellezza ed ironia.