Chi non conosce il riff di Satisfaction dei Rolling Stones (tre note), o quello di “Smoke on the Water” dei Deep Purple, tre bicordi, o ancora quello micidiale di “Whole Lotta Love” dei Led Zeppelin (forse il più grande riff di tutti i tempi) assestato sulla ripetizione di due note (nella fattispecie il Re e il Si)?
Brevi raffiche di suoni capaci di raggiungere il massimo dell’effetto con il minimo dei mezzi.
E dietro ogni grande riff della storia del rock c’è una storia (divertente, tragica, misteriosa, ma sempre affascinante).
Perché i riff sono saette di suoni che puntano dritto al cuore dell’ascoltatore per rimanerci in eterno.
Keith Richards, il chitarrista dei Rolling Stones che di saette immortali ne ha lanciate un bel po’, diceva che i riff sono nell’aria e bisogna solo saperli prendere.
Perché i riff sono i mattoni con i quali è stata costruita la storia del rock, e questo libro è la lista dei 100 più belli, sfolgoranti, magici.