“Viaggiatori! Lo siamo un po’ tutti, anche se non seriali. Oggi. Ma ieri? Cioè quando spostarsi da Alessandria a Valenza, come fecero due artigiani orafi alessandrini intorno alla metà dell’Ottocento, rappresentava un cambio di esistenza tale da dover pensare e ripensare più volte alla scelta? Preferenze per le quali, prima di partire, senza sapere se si sarebbe ritornati, si andavano addirittura a salutare i parenti. Immaginiamoci chi invece affrontava il viaggio verso un altro continente…”
Così inizia il secondo volume di “Ritratti dall’Alba”, che si trattiene tra due date simbolo: il 14 giugno 1800, giorno della battaglia di Marengo vinta dal primo Console Napoleone Bonaparte, e il 24 maggio 1915, quando cioè l’Italia entra in guerra a fianco dell’Intesa. In questo periodo si narrano storie di viaggi e viaggiatori, di chi lascia le proprie terre per luoghi lontani alla ricerca di nuove professionalità, di ricchezza, di cultura, di spiritualità e di santità. O di chi rimane abbarbicato alla città, ma fa muovere le sue idee e le sue merci. I nostri eroi? Borsalino, Melchiorre, Carlo Michel, Carrà, Paglieri, Pier Luigi Grassi, Giuseppe Guazzone… e tanti altri viaggiatori! Il punto esclamativo è dedicato ai molti che sono partiti, non si sa se hanno fatto fortuna, ma non sono più ritornati.