Rodolfo Del Pozzo fu paesaggista e ritrattista; trattò anche soggetti sacri, quadri di genere, la scultura in cartapesta e creta. Quasi nessuna delle sue opere è datata, per cui è impossibile cogliere una precisa evoluzione artistica e tecnica che consenta anche di stabilire un progresso dei moduli espressivi corrispondente alla crescita umana e culturale dell’autore. Tuttavia la mancanza di un ordine cronologico fa in modo che ogni singolo dipinto ed ogni singola scultura sembrino non appartenere a nessun tempo, quasi come se l’artista ne avesse voluto sottolineare inconsapevolmente l’autonomia e l’eternità. Perciò è un’arte che non si coglie nel proprio “divenire”, ma nasce già adulta: un miracolo perpetuato in modo “indipendente” e quasi distaccato dalla persona che l’ha prodotto. Rodolfo Del Pozzo visse in un periodo storico caratterizzato da una inebriante fiducia nel progresso e nella scienza. Il pensiero positivista incoraggiava lo studio della realtà empirica stimolando, qualche anno più tardi, la ricerca del significato più nascosto nelle cose