Una fuga disperata nel bosco, il fiume, uno sparo.
Il desiderio di sopravvivere, tornare a casa, dimenticare.
E un destino che invece porterà Nazario dove non avrebbe mai pensato di arrivare.
Nel luglio del 1866 l’Impero Austro-ungarico inizia a vacillare e il Veneto, da anni sotto il dominio austriaco, sente finalmente il profumo della libertà: i generali Garibaldi e Medici alle porte.
Nazario questo non lo sa, è solo un ragazzino che vive lungo il Canale del Brenta, tra il Monte Grappa e l’Altipiano di Asiago, e passa le sue giornate a coltivare il tabacco all’ombra della prima Valsugana.
Alla morte del padre la stretta austriaca sul suo lavoro si fa più forte, la fame inizia a mordere e la scelta è una sola: diventare un bandito.
Contro di lui il Capitano August, un ufficiale austriaco che ha combattuto a Solferino e che porta un fucile mai visto prima. Assieme a lui Tiago, un misterioso brasiliano dal passato di legionario, che vive di pesca e caccia e di qualche soldo che guadagna aiutando l’amico Giovanni Carlesso, uno squinternato contrabbandiere che nasconde il tabacco nel carretto in cui vende panna e biscotti lunghe le vie di Bassano del Grappa.