In periodo storico in cui la politica è il dominio degli avventurieri, l’economia è il regno dei tecnocrati, il mondo del lavoro è una lunga parentesi tra la disoccupazione e la rottamazione; in cui, in definitiva, alle persone comuni rimane solo la scelta fra rassegnarsi e lamentarsi: occorre imprimere una svolta alla propria esistenza, scegliere ciò che si vuole essere, agire senza attendere l’intervento dello Stato, delle banche, dei padroni, delle famiglie e di tutti coloro che pretendono di sapere quale sia il nostro bene e quello della società. Smettere di essere, nella geniale definizione dell’autore di questo libro, dei «rassegnati reclamanti», persone che non scelgono la loro vita e per questa loro condizione di servitù invocano un risarcimento. Jacques Attali, oltre a ripercorrere le esperienze, in questo senso, dei tanti personaggi noti (da Abramo a Kurt Cobain, da Maometto a Steve Jobs) e degli innumerevoli personaggi ignoti (gli imprenditori e i militanti politici che si oppongono all’«irresistibile ascesa del Male»), ci indica un cammino semplice, diviso in cinque tappe, per acquisire ciò che è già alla nostra portata, malgrado appaia irraggiungibile: «diventare sé stessi».