È un’autobiografia stile romanzo, un importante documento della storia del durante e dopo guerra, dove l’autrice, spinta dal suo io interiore, con memoria di ferro racconta episodi, violenze subite nella sua triste vita; un eterno conflitto tra un padre-padrone, padre-figlia, madre-figlia, solo attenuato dalla presenza di sua sorella. Per affrontare vari argomenti l’autrice non usa una narrativa normale, ma la ricerca altrove con livelli strutturali. Lei rivive i frammenti del passato in un presente eterno, un conflitto interiore dove il passato non si dimentica mai e si ricorda all’infinito. L’autrice vive fuori dal tempo, ricordando i fantasmi della sua memoria che si affacciano nella sua coscienza come una matriosca che si inserisce una nell’altra. Sembra che il lettore dialoghi continuamente con lei che racconta le continue sofferenze patite: ricordi, nostalgia, meditazione, conflitti, violenze che scrive fedelmente, il tutto dettato da un interiore prorompente. La scrittrice vuole far capire alle donne, tramite la sua esperienza, a non soccombere al maschio dominante e reagire prontamente alle violenze; quasi un libro pedagogico.