Sono stati definiti "dannati" e "maestri di stile", talvolta nella stessa frase. Ma la verità sui Sex Pistols è assai più semplice di quella che stilisti annoiati, musicisti spaventati e giornalisti ottusi hanno voluto raccontare per decenni: il punk ha ridato allegria e vitalità a ragazzi che stavano soccombendo sotto il grigiore e la noia che il sistema calava loro addosso (esattamente come fa oggi). Il punk fu un ritorno alla vita per chi, all'epoca, aveva quindici, sedici o diciassette anni. È giusto che quel poco di storia residua dei Sex Pistols la raccontino quattro ex-quindicenni (Zak, Walterone, Brix e l'autore di questo libro) che quell'epoca la vissero e ne trassero l'energia che li ha accompagnati per il resto della loro vita.