Questa eccezionale biografia, scritta dopo l'assassinio di Rabin da prestigiosi giornalisti israeliani di lingua inglese che hanno seguito da vicino e per molti anni la sua duplice carriera di soldato e di statista, esamina a fondo i vari aspetti di questa carriera ma non trascura neppure il lato privato della vita di Rabin, finora assai poco conosciuto. Come soldato, Rabin si batté per Gerusalemme nella guerra di Indipendenza del 1948, in cui gli israeliani non riuscirono a conquistare la Città Vecchia. Diciannove anni dopo, nella guerra dei Sei Giorni, fu con un senso di intima rivalsa che Rabin, da capo di stato maggiore, entrò nella Città Vecchia. Ma fu proprio quella spettacolare vittoria a gettare il seme di quella futura discordia all'interno di Israele che alla fine avrebbe condotto all'assassinio del 4 novembre 1995. Come statista, Rabin avanzò le prime proposte di pace nel 1989, quando era ministro della Difesa, ma fu il suo programma elettorale basato su una pace legata alla sicurezza a fargli vincere le elezioni del 1992 e ad avviare Israele sulla via della pace. Il libro analizza l'ascesa dell'opposizione della destra estremista, l'azione politica dell'ebraismo americano, le complesse relazioni di Rabin con Yasser Arafat, con il re di Giordania Hussein, con Assad di Siria e con il suo collega nella costruzione della pace Shimon Peres. Chiarisce inoltre le circostanze che hanno portato alla sua uccisione, illustrando il suo complesso rapporto con i coloni e gli oppositori di destra, e dedica un intero capitolo alla figura del suo uccisore, il giovane fanatico Yigal Amir, riuscito nel suo intento anche grazie a clamorose deficienze del servizio di sicurezza.