Il Prof. Michael Laitman, in merito al libro, scrive:
“Tra tutti i testi e le note usate dal mio maestro Rav Baruch Shalom Halevi Ashlag (Rabash), c’era un quaderno speciale che portava sempre con sé. Questo quaderno conteneva le trascrizioni delle conversazioni con suo padre Rav Yehuda Leib Halevi Ashlag (Baal HaSulam), autore del Commentario Sulam (La Scala) de Il Libro dello Zohar, del Lo studio delle dieci Sefirot (Commentario ai testi del Kabbalista Ari), e di molte altre opere sulla Kabbalah”.
“Non sentendosi bene, durante il Capodanno ebraico nel settembre del 1991, il Rabash mi chiamò al suo capezzale e mi diede un quaderno, sulla copertina c’era una sola parola Shamati (Ho udito). Porgendomi il quaderno egli disse ‘Prendilo e impara da questo’. Il mattino seguente, il mio maestro morì tra le mie braccia, lasciando me e molti altri suoi studenti senza una guida nel mondo.
Devoto al volere di Rabash di divulgare la Saggezza della Kabbalah, ho pubblicato il quaderno proprio come è stato scritto, conservando in tal modo i poteri di trasformazione del testo. Tra tutti i libri di Kabbalah, Shamati è una creazione unica ed avvincente”.