Aprile 1970, un liceo, il “Siotto”, una nuova generazione di adolescenti, «che cercavano pretesti per stare tutti assieme: nel numero si perdeva la fastidiosa giovinezza di ognuno, nel numero nascevano nuove amicizie e nuovi amori», omologhi del protagonista del romanzo Il quinto passo è l’addio di cui questo racconto può essere considerato l’antefatto.
I due testi che completano il volume costituiscono un’importante occasione per approfondire la figura e l’opera dell’autore: l’introduzione di Giuseppe Marci e la trascrizione della conferenza del 1991 nella quale Sergio Atzeni parla con ironia affettuosa e garbata del suo rapporto col “mestiere dello scrittore”.