Ho poco sofferto dell’esclusione e delle vessazioni che mi sono state inflitte per le mie passioni erotiche e affettive, e questo perché – grazie a Dio – ho la fortuna di essere nato ateo e di avere a lungo lottato per restare serenamente tale. Vorrei che chi non lo è facesse almeno un piccolo sforzo per capire quale serenità di mente, quale libertà, quale allegria, e quale serio impegno morale dia
l’ateismo. Queste ultime parole le rivolgo soprattutto ai gay cattolici e cristiani in genere.
Non riesco proprio a capire perché mai e a tutti i costi vogliano iscriversi a un club che non li vuole. Non mi risulta che negli anni ’30 in Germania ci fossero associazioni di ebrei che volevano essere ammessi nelle SS. (dalla premessa di Luca Fontana)