Non ingannino i periodici momenti di hype, di esposizione su tutti i media, di video su MTV e di copertine sui maggiori magazine specializzati: la storia dell’hip hop italiano è qualcosa che scorre sottotraccia. Da sempre. Anche quando finisce con l’affiorare o addirittura trionfare nel mainstream, e la cosa succede ciclicamente, si porta dietro i cromosomi e i tic di una vita fieramente underground, storicamente lontana dai radar abituali della critica musicale. Questa Storia ragionata dell’Hip Hop italiano non è una raccolta esaustiva di tutti i protagonisti, di tutte le uscite discografiche, di tutti i passaggi storici; certo, dischi, eventi, e profili biografici non mancano, tutt’altro, ma quello che potete trovare fra queste pagine sono prima di tutto gli strumenti e capire davvero le unicità di ciò che è stato ed è il movimento hip hop nel contesto del panorama musicale (e non solo musicale) italiano, per smascherare luoghi comuni che per molti anni hanno offerto un’interpretazione distorta e lacunosa del fenomeno e, in definitiva, per fare un tuffo dentro questa scena facendola parlare in prima persona: gli inizi eroici e i carbonari, i primi momenti di successo, le faide interne, i ripiegamenti, i momenti di crisi, i trionfi, il difficile rapporto col mondo musicale tradizionale. Un piccolo epos, quasi un romanzo con tutte le sue figure, teorie principali o secondarie, colpi di scena. Ma anche un fondamentale documento che aiuti a tracciare come mai è stato fatto prima una linea che colleghi Assalti Frontali a Fabri Fibra, i Sangue Misto a Radio Deejay, i Club Dogo ai centri sociali, l’immaginario all’americana con la militanza sociale.