A cinquant’anni dalla morte, T.S. Eliot (1888-1965) è ancora attuale. La sua poesia, insieme a quella dei grandi sperimentatori suoi contemporanei – Virginia Woolf e James Joyce –, ha segnato la prima metà del XX secolo. Tra le sue opere, The Waste Land rappresenta la parabola apicale della decadenza europea dopo la tragedia del primo conflitto mondiale, mentre la sua produzione teatrale, specie con il dramma Murder in the Cathedral, si pone come una tappa importante nello sviluppo della drammaturgia degli anni Trenta e Quaranta.
Questo libro rivisita l’arte di Eliot alla luce della sua visione dell’Europa, un’entità spirituale oltre che politica, incapace ancora di trovare un equilibrio morale e culturale. L’Autore getta nuova luce sui collegamenti con la Grande Guerra, nel contesto del suo centenario.
Uno spazio ampio viene anche dato alla produzione teatrale di Eliot: i motivi dell’incomunicabilità nell’ambito familiare e della testimonianza di fede in un mondo abbrutito, nonché quelli, abbastanza poco trattati, della sua visione “comunistica” della società cristiana.