Fra le "Donne sopra le righe" c'è senza dubbio Evita Perón.
Per quelli che la amavano anzi la idolatravano fu una santa laica: i nemici impietosi coniarono per lei la famosa frase "fece molto male il bene e molto bene il male".
Lacrime sincere e champagne festosamente stappato si mescolarono la notte seguita alla sua morte.
Tali sentimenti ispirò la donna di nome Eva, nata povera e illegittima nella profonda provincia argentina, passata per esperienze inconfessabili, divenuta la consorte carismatica del presidente della repubblica, morta precocemente fra incredibili scene di disperazione dei suoi descamisados. E destinata, inoltre ad avere incredibili vicissitudini post mortem, dato che la sua fragile mummia rappresentava un puntello del peronismo e, di contro, un potenziale pericolo per quelli che il peronismo lo abbatterono.
Fastosa e ingioiellata, ma pronta a baciare in viso malati contagiosi: villana e prepotente ma sincera sostenitrice dei diritti delle donne: retriva e nepotista ma troppo infiammata d'amore per il suo popolo per poter essere considerata soltanto una cinica opportunista. Tale fu Eva.
Maria Santini è nata a Torino ma vive a Roma da molti anni. L’insaziabile curiosità intellettuale è un dato caratteristico della personalità di questa scrittrice che ha firmato numerosi romanzi e vari saggi di carattere biografico. Tutte le sue opere sono pubblicate da Simonelli Editore.