Eccentrico e perfido, aristocratico e curioso di tutto, George Plimpton è stato tra le voci più influenti della letteratura americana contemporanea. A lui si deve l’invenzione dell’intervista come genere letterario, e le sue inchieste e i suoi libri restano memorabili per i lettori almeno quanto lo erano per i fortunati partecipanti le feste esclusive che per decenni ha ospitato nel suo appartamento dell’Upper East Side newyorkese.
Proprio come «una specie di cocktail party di conoscenti di Truman Capote» Plimpton ha organizzato il racconto della vita e della carriera del leggendario autore di Colazione da Tiffany, raccogliendo le testimonianze di decine di persone, da Marella Agnelli a Mia Farrow, da Gore Vidal a Kurt Vonnegut, e fondendole in una straordinaria biografia corale fatta di ricordi, racconti, accuse e gossip. Attraverso la voce di chi ha amato e di chi ha odiato Capote, possiamo seguire l’infanzia nel profondo Sud e l’arrivo a New York; i primi successi letterari e la scandalosa vita amorosa; le controversie che accolsero A sangue freddo; gli anni al centro della vita artistica mondiale e gli ultimi giorni trascorsi fra perdita d’ispirazione, alcolismo e isolamento.
Il risultato è una lettura irresistibile che aderisce magicamente alla vita e alla leggenda di Capote, e che merita di figurare nella biblioteca delle sue opere.