In un arcipelago al largo delle coste della Virginia, lungo un arco di tempo che va dal 1855 a un postapocalittico e distopico 2143, si intrecciano le storie di due famiglie. Queste isole – per alcuni un santuario, per altri una terra di incubi – avvolgono le esistenze dei personaggi in una rete di miserie e piccoli miracoli. La determinazione di due sorelle che si stringono l’una all’altra in una famiglia devastata dalle metanfetamine; una ragazza che lotta per emanciparsi da un padre alcolizzato; una donna che decide di fuggire da una famiglia violenta per ritrovarsi tra le braccia di un uomo forse peggiore: relazioni tumultuose che scorrono lungo i rami di un albero genealogico, sullo sfondo di un paesaggio pericoloso e ammaliante. Un turbinio di vicende che trascina il lettore in un’esperienza estrema di nascita e morte, di giuramenti e di istinti primitivi e vili. La voce di Sara Taylor, avvicinata dalla critica a quella di Flannery O’Connor, è intrigante e selvaggia. Tutto il nostro sangue è un romanzo abitato da storie e personaggi ambigui, colmo di situazioni grottesche e pervaso dal soffio della letteratura gotica del sud degli Stati Uniti.