Tutto mi è piaciuto nasce da alcune conversazioni con Manlio Cancogni che hanno avuto luogo tra febbraio e aprile 2013 nella casa di Fiumetto, a Marina di Pietrasanta, dove lo scrittore vive con la moglie Rori. Questo piccolo libro, divertito e prezioso, vero e proprio balsamo di intelligenza, umanità e indipendenza, offre al lettore un’ideale introduzione non solo al mondo letterario e giornalistico dell’autore di grandi romanzi come Azorin e Mirò e Parlami, dimmi qualcosa, ma a quelli che dello scrittore toscano sono stati da sempre i valori più importanti, i punti cardinali
lungo i quali ha percorso il proprio cammino di uomo: il coraggio delle proprie idee, la libertà intellettuale, un sentimento della vita che fa forza a tutto unito a una straordinaria curiosità. «Il Duemila per me è un’astrazione, non so cosa significhi. In un certo senso è una prosecuzione
cadaverica del Novecento, non c’è qualcosa che lo distingua davvero… Certo, dovremo affrontare un periodo di povertà,
adattarci. Sarà un bene forse. Di sicuro non ho nostalgia del fatto che ci si dovesse intruppare e combattere per delle bandiere logore e consunte, proprio no. Sono contento che quel mondo non ci sia più»