«L’hai visto a Ninni Puzoni? Pitticcu su nigorba! Ci ha cravvatto uno sgobbo a casa de s’abogau e invece de su rossinu e de sa pratta ne ha pinniccatto uno stereo tottu scallau e l’hanno anche cuccatto a tippu pilloni de tàccula! Pitticcu su balengu! E adesso si guarda il panorama pighendisì su soli scotzesu… stuggiau!»
Queste erano le storie che sentivo raccontare dai miei amici “malandrini” e qualche volta mi capitava anche di andare con loro a strillare qualcuno che stava al fresco, per portargli notizie fresche, come per esempio se “sa pisqua si era ammistaratta”…
Tutto rigorosamente detto in “su gergu de Soparma”, lo slang che si usava per non farsi capire da orecchie indiscrete.