Tu sai che il solo, vero consiglio
che ho cercato di darti è stato:
sforzati di essere libero.
tuo Ingrao.
Uno scambio di lettere avvenuto nell’arco di quindici anni, in cui Pietro Ingrao e Goffredo Bettini riflettono sulle motivazioni profonde che li hanno mossi all’azione politica prendendo le parti dei più deboli, dei più offesi.
«Che ci dicono questi ragionamenti sull’oggi? Almeno a me: che l’eclissi storica del comunismo, per l’intima contraddizione di aver negato nella realtà storica i presupposti (o la “scintilla”) che lo avevano determinato, rischia di cancellare ogni visione critica e la spinta a ribaltare, o almeno a riequilibrare, l’“oscenità” dell’ingiustizia e il rapporto tra chi sta sotto e chi sta sopra».
Dalla Prefazione
di Goffredo Bettini
Goffredo Bettini è nato a Roma nel 1952. Giovanissimo si iscrive al Pci e in seguito è dirigente della Fgci di Roma e nazionale. A trentadue anni entra a far parte della direzione nazionale del Pci e ricopre l’incarico di segretario di Roma e segretario regionale del Lazio. È un protagonista del governo di Roma con Rutelli e Veltroni. Contribuisce a fondare il Pd e ne è coordinatore nazionale per i primi due anni. È stato parlamentare ma non ha abbandonato mai il suo impegno culturale. Dirige la costruzione dell’Auditorium, che gestisce poi come presidente della fondazione Musica per Roma. Insieme a Veltroni fonda la Festa del Cinema di Roma, di cui è presidente fino al 2008. Tra i suoi libri Pd anno zero (intervista di Carmine Fotia) e Oltre i partiti. Con Aliberti ha pubblicato Carte segrete (2013).
Pietro Ingrao nasce il 30 marzo 1915 a Lenola. Fin dal 1936 nella cospirazione antifascista, partecipa attivamente alla Resistenza. Nel 1947 assume la direzione de «l’Unità» che conserva fino al 1957. Deputato dal 1948 al 1992, nel 1968 è eletto presidente del gruppo parlamentare comunista. Dal 1976 al 1979 è presidente della Camera dei Deputati. Ha diretto il Centro studi e iniziative per la Riforma dello Stato dal 1975 al 1992. Tra i massimi oppositori della svolta della Bolognina, nel 1992 decide di non candidarsi alle elezioni politiche, ma continua a partecipare alla vita politica del Paese appoggiando Rifondazione comunista, poi Sinistra ecologia e libertà. Ha scritto numerosi saggi e raccolte di poesie. Con Aliberti ha pubblicato Le cose impossibili (2011) e Indignarsi non basta (2011).