Dall’infanzia e la giovinezza in Svizzera, dove matura la decisione di farsi sacerdote, agli anni dell’insegnamento universitario e della maturità a Tubinga, Hans Küng, il teologo “ribelle”, è stato protagonista di una vita di fede e di battaglie per il rinnovamento della Chiesa. In prima linea su tutte le questioni più controverse, dal celibato dei preti alla contraccezione, dall’infallibilità papale all’eutanasia, Küng ha sempre incarnato una via alternativa dell’essere cattolici: ha denunciato le contraddizioni di una gerarchia ecclesiastica troppo spesso lontana dal sentire dei credenti, ha
criticato apertamente il papato di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, si è impegnato senza sosta per promuovere il dialogo interreligioso e la costruzione di un’etica mondiale.
E, alla luce delle parole e degli atti di papa Francesco, la sua battaglia assume una valenza profetica e costituisce un esempio di rara coerenza per la promozione di un cristianesimo che muova dal Vangelo e da Gesù Cristo per rispondere alle urgenze e ai bisogni dell’uomo di oggi.