Nell’estate del 2006, al termine della Guerra dei trentatré giorni, i caschi blu dell’Onu giungono nel Sud del Libano per vigilare sulla fragile pace tra Israele e il Paese dei cedri. All’Italia è affidato il comando della missione: un compito difficile, fatto di continue pattuglie, incontri con i leader locali, assistenza alla popolazione, attentati sventati.
Tra i soldati che toccano il suolo libanese anche alcune soldatesse, come la tenente Marina Catena, che arriva alla base di Tibnin nel maggio del 2007. Ma che cosa ci fanno delle donne al fronte? Cosa c’entrano con la guerra e con la pace? Che differenza possono fare nell’esercito oggi?
Sono solo alcune delle domande che si trovano in questo diario, nato dall’intensità della vita in prima linea e dall’esigenza di affidare alle parole non solo una quotidianità così speciale, ma anche pensieri, ricordi, segreti, racconti e immagini degli straordinari legami che nascono, durante le missioni, tra commilitoni e con la popolazione locale.
Una testimonianza importante, che ci parla delle operazioni di peacekeeping e di un esercito che cambia. Un ritratto appassionato dei nostri militari, un reportage sul Libano, che del Paese ci fa assaporare i colori, le atmosfere, gli odori, la gente. Una storia personale, che è soprattutto una riflessione sulle motivazioni di una scelta coraggiosa, sulla sfida e la bellezza di una vita “senza frontiere”.