Una cava abbandonata, un baglio antico simile a un fortino medievale, un paese della Sicilia. Sullo sfondo di una natura complice che “si diverte a giocare con l’illusione e l’ambiguità”, tre uomini
vengono uccisi. Che nesso c’è fra quegli omicidi? E quale mistero nasconde la Tardara, un luogo selvaggio e inquietante dove il tempo, come pietrificato, aspetta “chi abbia il coraggio di avventurarvisi, sia pure con lo sguardo?”. È quanto cerca di scoprire Gino Roveri, ritornato nell’isola, dopo dieci anni di assenza, per il funerale dell’amico d’infanzia Renzino Puglisi, ucciso davanti al baglio. L’indagine, che si muove anche sul filo della memoria, si scontra con reticenze e paure, ma scopre, oltre a una complessa trama di interessi, il coraggio della verità.