Percorrere i labirinti sepolcrali di un cimitero come fossero sentieri di parco e raccogliere nelle testimonianze dei morti l’idea della vita. In questi elementi apparentemente contraddittori si sviluppa il lavoro di Giuliana Traverso che rifuggendo la facile lettura del monumento-documento (esercizio di stile fotografico diffuso e comunque apprezzabile quanto tuttavia ripetitivo e per certi versi scontato) realizza un album di visioni attraverso la scomposizione delle figure.
dalla prefazione di Stefano Bigazzi