Catalogo della mostra a Reggia di Caserta dal 5 marzo al 31 ottobre 2014
Il trambusto generato dai preparativi per la mostra Vanvitelli Segreto. I suoi pittori tra Conca e Giaquinto, la “Cathedra Petri”, vivacizza gli Appartamenti Storici del Palazzo Reale di Caserta nel bel mezzo di una svolta significativa: per effetto della legge 7 ottobre 2013, n. 112 “Valore Cultura”, il Palazzo legato alla smisurata perizia di Luigi Vanvitelli si stacca dalla Soprintendenza territoriale per congiungersi alle istituzioni museali che formano il Polo di Napoli e avviarsi, con una nuova gestione, verso un'intensa stagione di iniziative. Essa rappresenta, quindi, l'ultimo prodotto di un lungo, articolato, periodo e traghetta il monumento in una rete museale di rilevanza internazionale; promossa dal Centro Europeo per il Turismo, Vanvitelli Segreto. I suoi pittori tra Conca e Giaquinto, la “Cathedra Petri” suggella il gravoso impegno casertano di Paola Raffaella David, che ne è l'ideatrice, ed è l'ultimo frutto del lavoro ministeriale di un funzionario di lungo corso come Vega de Martini, che con Francesco Petrucci, conservatore di Palazzo Chigi in Ariccia, ne è la curatrice.
È un focus su alcuni aspetti meno noti della produzione vanvitelliana: i materiali raccolti intorno al Trono ideato per la Basilica Vaticana (custodito presso la chiesa di San Pietro Apostolo a San Pietro in Palazzi vicino Cecina e inamovibile per problemi conservativi), tra cui il modello in terracotta e stucco dorato conservato presso la Fabbrica di San Pietro, ne rivelano i cimenti come inventore di opere di arti decorative, mentre il Ritratto di Gaspar van Wittel, il famoso vedutista olandese padre di Luigi Vanvitelli, concesso in prestito dall'Accademia Nazionale di San Luca, ne esplicita le attitudini pittoriche dialogando con una selezione di opere a firma di Sebastiano Conca e Corrado Giaquinto, ma anche Pompeo Batoni, e Anton Raphael Mengs; accanto ad una selezione di opere del fondo casertano, fra gli altri, i visitatori della Reggia nel periodo marzo – ottobre 2014, avranno modo di vedere, primi in Italia, il Ritratto di Clemente XIII di Mengs, uno dei capolavori della ritrattistica papale e il Ritratto del principe Guglielmo Ruffo in veste di Gran Camerario del Regno di Napoli, eseguito da Francesco De Mura, uno dei pochi artisti napoletani stimati da Vanvitelli, concesso in prestito dal principe Fulco Ruffo di Calabria. Altro aspetto della sensibilità vanvitelliana che prova ad indagare la mostra è il sentire, in termini di passione e competenza, musicale e lo fa attraverso alcune lettere provenienti dall'archivio del Palazzo Reale di Caserta.
Tante le suggestioni, insomma, a cui ancora una volta la Sala degli Alabardieri e quella delle Guardie del corpo sapranno fare da cassa di risonanza.
Fabrizio Vona
Soprintendente per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Napoli e della Reggia di Caserta