Villa Mussolini è stata, è, e certamente sarà anche in futuro, il segno più tangibile, in qualche modo emblematico e drammatico, a tratti addirittura una ferita, di uesta storia recente con cui finalmente Riccione si è decisa a fare i conti, con la serenità che le deriva dalla sua cultura, senza più remore ideologiche.
Dopo gli anni della “rimozione” (quasi di tipo psicoanalitico, prima ancora che politico), dopo gli anni del degrado e dell’abbandono, superate le indecisioni sul futuro di quel rudere carico di significato e di memoria, grazie alla lungimirante sinergia fra la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini che ne ha consentito l’acquisto e l’Amministrazione comunale di Riccione che ne ha finanziato e curato il restauro, oggi Villa Mussolini viene riconsegnata alla città, al suo turismo, alla sua storia. Di più: Villa Mussolini diventa “una finestra sulla Storia”, quella con la S maiuscola, che non riguarda solo Riccione, ma l’Italia, l’Europa, il mondo. Nives Concolino e Marina Giannini hanno saputo cogliere sapientemente gli umori, le ombre, gli echi di quella Storia, proprio a partire da quelle finestre, da quei giardini protetti, da quelle presenze dei giovani Mussolini che animarono più di una stagione riccionese.