Nella presentazione della prima edizione del vocabolario “Ul Talamun” (1990), mi proponevo di continuare la ricerca di altri vocaboli talamonesi.
Frutto di questo lavoro sono i 300 nuovi lemmi del nostro idioma antico inseriti in questa Edizione per tenere viva la lingua dei nostri Padri.
Sarà anche, il dialetto, un linguaggio obsoleto, caro ai vecchi, nostalgici dei tempi passati che, per antonomasia, sono sempre belli, ma è pur sempre una ricchezza, come un opera d’arte che più è antica più è preziosa.
Questo vocabolario, arricchito di nuovi termini, vuole essere un piccolo contributo alla riscoperta di alcuni valori che sono in via di estinzione. Parole e espressioni che ricordano situazioni e modi di vivere di tempi lontani e diversi dai nostri, ma che hanno formato la nostra cultura, il nostro DNA etnico, che si differenzia da altre realtà.
Abramo Mario Bulanti