Nel 1998 esattamente a Melegnano in provincia di Milano (Italy), ho conosciuto una persona che definire speciale ora è veramente riduttivo. Mi trovavo lì poiché ai tempi avevo un amico appassionato di Numismatica e gli avevo portato alcune monete Austriache di mio nonno. Lei, invece, era in quel paesino perchè usufruiva di permessi premio dal Carcere di Opera, ove scontava una pena della quale, in realtà, era innocente.
Sono certo di essermi innamorato di lei dal primo istante che la vidi affacciata al balcone, con il viso rivolto al sole che tramontava, quasi come, se cercasse in esso, la giusta energia per affrontare la vita stessa. Nonostante l’immediata attrazione fisica, e l’intensità travolgente dei sentimenti che provammo in quei giorni, il periodo particolarmente difficile che entrambi stavamo vivendo e le mie attitudini che lei stessa non avrebbe condiviso mai, scegliemmo di comune accordo di non andare oltre. La nostra amicizia pertanto, proseguì, ininterrottamente per via telefonica, riuscendo a vederci di persona solo poche volte in tredici anni.
L’ultima volta che la vidi fu a Vienna, giorno in cui mi ha affidato i racconti, i documenti, le foto di tutta la sua storia di vita, travagliata e non facile.
Non aveva segni sul viso, né sul corpo ma una nera tristezza dentro gli occhi anche quando sorrideva. I solchi profondi erano tutti interiori. Lacerazioni e strappi mai guariti, creati da morsi di dolore, fin dalla tenera età. La sua esistenza può essere spiegata brevemente nella frase di una canzone che tanto amava:
“La sua vita la vide passare di corsa, gliela vissero gli altri. Lei fu una comparsa.”. Fu in quell’occasione che m’informò anche della sua malattia e del bisogno che avesse di raccontare finalmente tutte le verità, documentate, che aveva dovuto tenere nascoste per salvare la faccia e l’onore di chi, senza gratitudine alcuna non solo l’aveva abbandonata allontanandola dalla famiglia ma aveva anche raccontato ciò che più conveniva in modo che tutti pensassero che fosse “La pazza, bugiarda, pecora nera”.
Le promisi che avrei scritto un libro sulla sua vita, il cui ricavato andrà a beneficio dell'Orfanotrofio di Merida (Yuc/Mx), come ogni mio libro. Scrisse e Firmò il suo consenso autorizzandomi a usare, non solo tutto il materiale che mi stava lasciando ma anche tutti i diritti verso gli introiti che il libro avrebbe ottenuto. Per assolute ragioni di Privacy e per esplicita richiesta del figlio e la tutela degli altri minori in causa, questo libro sarà classificato come un Romanzo, con i nomi degli interpreti inventati e non corrispondenti alla realtà, pertanto i documenti messi all'interno dello stesso, saranno privati di qualsiasi data o materiale sensibile.
Dovevo scrivere questo libro con calma, purtroppo la mia amica è venuta a mancare ad Agosto 2015 in Austria. Per tale motivo, onorando la sua memoria, messa ingiustamente alla gogna per troppi anni, ho deciso che fosse il mio primo nuovo libro del 2016.
Grazie dell’attenzione e buona lettura.
Author Gianluca Boris Kofler aka KGB
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