Internet sta cambiando le nostre città, innovando in modo dirompente ormai ogni ambito dell'organizzazione e della vita cittadina.
Tuttavia le Governance locali e le persone non ne sono del tutto consapevoli e subiscono l'innovazione piuttosto che trarne tutti i benefici economici e sociali che questa offre. Dietro il termine smart cities, che pure qui utilizziamo, si nasconde quasi sempre un'idea di innovazione come digitalizzazione dell'esistente, incentrata più sulla quantità di software e di hardware che sul ruolo di chi li usa e di chi abita la città. Oggi è invece necessario ridefinire la "cittadinanza" negli ambienti urbani e mettere le persone, meglio i city user, al centro del processo di cambiamento. Tra lavoratori "nomadi" e "oggetti parlanti", il libro narra proprio l'innovazione della città sospinta dall'uso di Internet, offrendo una panoramica degli scenari che si stanno prefigurando grazie all'esplosione del social networking, del cloud computing, di Internet of Things, dei device mobili. Soprattutto per la prima volta viene proposta, alle amministrazioni cittadine e alle imprese che traggono il loro business dall'innovazione negli ambienti urbani, una metodologia per governare i processi innovativi. "Smart Cities" è un libro per coloro che - amministratori, urbanisti, vendors - non hanno rinunciato a sognare un mondo migliore e ritengono che la città vada ripensata recuperando visione e strategia. "Smart Cities" è rivolto anche ai cittadini, perché acquisiscano la consapevolezza che solo gli uomini, attraverso i processi di condivisione esaltati da Internet, possono essere i protagonisti della formazione e della diffusione dei processi cognitivi e del sapere.