La sentenza n. 12167 del 18 giugno 2015 della Cassazione ha riproposto l’attenzione degli operatori su di un profilo particolarmente dibattuto ed attuale di responsabilità civile: il c.d. danno da procurato fallimento, in cui una parte non adempiendo una propria obbligazione causa il fallimento dell’altra.
Infatti, è sempre più frequente che, a séguito dell’inadempimento di controparte, un imprenditore si trovi in una precaria situazione economica e in una insormontabile crisi di liquidità; in tali casi, la responsabilità della parte debitrice può aggravarsi, soprattutto se tale prospettiva si incardina in un contesto economico fragile come quello attuale.